martedì 20 ottobre 2015

L'odio/L'amore.

E molti altro troppo, scatti di un viaggio
20.10.2015
Imitatio ed aemulatio. Nella letteratura latina sono concetti abbastanza importanti. Per farla breve: questa nasce come imitazione di quella greca. Basti pensare che il suo inizio si data con le opere di Livio Andronico, traduttore dell'Odissea. 
Imitatio ed aemulatio, imitazione ed emulazione: qual è la differenza? Imitare significa copiare un modello esistente, emulare invece significa prendere spunto dall'originale per eguagliarlo e superarlo o comunque creare qualcosa di nuovo sulla falsariga del vecchio. La letteratura latina si sviluppa su questi due modi di fare arte. Io generalmente preferisco quella greca, tuttavia, in rapporto al mio blog, mi sento un po' come un autore latino: imito/emulo (credo più emulo, ma non vorrei peccare di modestia) continuamente qualcun altro -persone che ammiro e amo in genere, ma questo è un altro discorso-. Spero solo di riuscire a produrre qualcosa di leggibile ed originale...
Tutto questa premessa per dire che oggi non fa eccezione. Imito/emulo Winston e uno dei post sul suo blog. Il titolo è pura imitato ad esempio, "L'odio/L'amore.", tutto suo. Il contenuto però, naturalmente, è mio. 
Odio e Amore. Cosa sono? Mi sembra di tornare indietro nel tempo, indietro a qualche anno fa, al periodo di Ask.fm. Non ero come gli altri, non ero il classico utente "Voti? Aski i mi piace?". Avevo la mia cerchia di intellettual-chic che ponevano e rispondevano a domande su sentimenti, emozioni, attualità... Intellettuale. La mia professoressa di greco e latino, nonché uno dei due modelli della mia vita, presentando Luciano Canfora, il suo idolo, lo ha definito come un intellettuale: "Ma chi è un intellettuale? L'intellettuale è una persona che pensa". Mi ha fatto sorridere quel giorno. Diciamo che se davvero si può ritenere valida l'uguaglianza "intellettuale=persona che pensa", le persone che seguivo e che mi seguivano erano intellettuali. Noi pensavamo, ma non solo, noi comunicavamo. Ask.fm è un sito con un grosso potenziale, potrebbe davvero essere la voce di tanti ragazzi, il megafono di tante opinioni interessanti. Se penso invece a come è usato... Scusa l'inutile parentesi, lettore, tornerò sull'argomento in un altro post credo, è un tema che mi sta parecchio a cuore: probabilmente non esisterebbe LOH's Blog senza il mio periodo Ask.fm.
Odio e Amore. Non puoi immaginare la quantità di volte in cui mi sono soffermata su questa riflessione. Cosa diamine sono, ma prima ancora, esistono? Quanta importanza hanno nella nostra vita? Sono solo sentimenti astratti o qualcosa di più, qualcosa di concreto? Anche adesso che ne parlo questi interrogativi mi sembrano montagne invalicabili. Non hai idea della quantità di pensieri che stanno sfrecciando ora nella mia mente. Cercherò di trovare il filo rosso per esporre un po' decentemente la mia opinione, anche se sai quanto spazio do al flusso di coscienza nel mio blog. 
Dunque, direi di partire dal fatto che in realtà una conclusione questa riflessione non ce l'ha. Proprio oggi stavo riflettendo se fosse possibile o meno giungere ad un punto della vita in cui si possa dire di aver dato risposta alle proprie domande. Naturalmente non ho una risposta nemmeno a questo interrogativo. Pensavo però ai filosofi che studio e al loro pensiero così coerente e pieno di certezze: per Anassimandro l'origine di tutte le cose sta nell'apeiron, punto e a capo. Fermi tutti: mi state dicendo che Anassimandro ha dato una risposta alla domanda "qual è il principio di tutto?"? Se riesci a rispondere ad una domanda così, riesci a rispondere a tutto. Allora a cosa pensi? Davvero potrebbe arrivare per me il giorno in cui avrò tali certezze, in cui crederò di conoscere ogni cosa più o meno conoscibile e non saprò più a cosa pensare? Qualora arrivasse quel momento, scriverò un libro con la mia filosofia. Non perché sarà vera o interessante, ma solo perché non saprei che altro farmene di tutte le mie certezze. A cosa serve avere una filosofia coerente come quella dei grandi pensatori? Sicuramente serve a renderti più sicuro di te stesso e delle scelte che fai: ti dà un criterio da seguire. E poi? È così bello pensare... È così bello cercare risposte, davvero il viaggio è meglio della meta. Ma di nuovo, sto divagando.
Come dicevo di risposte non ne ho (e non ne voglio avere), ma ad oggi se mi chiedessero cos'è Vivere io risponderei Scegliere, per me vivere significa fare delle scelte. Mi sovviene Kirkegaard, un filosofo danese dell'800: non è che mi piaccia particolarmente, fondamentalmente era un uomo depresso perché voleva esserlo, così ha tirato su questa sua filosofia che in parte abbraccio, in parte interpreto come i deliri di un individuo masochista e megalomane. Vi riporto però le parole di Abbagnano-Fonero per spiegare la teoria del filosofo sulla scelta: "Secondo Kirkegaard 'esistere' significa 'scegliere'. La scelta infatti [...] costituisce, o forma, la personalità stessa, che sceglie vivendo, o vive scegliendo. In altri termini, l'individuo non è quel che è, ma quel che sceglie di essere. Tant'è che perfino la rinuncia alla scelta è una scelta, sia pure un tipo di scelta con cui l'uomo rinuncia a farsi valere come io". Ripeto, Kirkegaard non mi piace, ma questo è esattamente il mio pensiero. E permettimi, caro lettore, di aprire l'ennesima minuscola parentesi per commentare la citazione: l'astensionismo. Scegliere di non scegliere significa scegliere di non far valere il proprio io; scegliere di non scegliere nessuno che mi rappresenti non votando è un mio sacrosanto diritto, ma significa che non sto esprimendo il mio essere cittadino, che è un privilegio ancora più grande, e significa che voglio restare al di fuori del mondo politico, ergo rinuncio anche al mio diritto di protestare o lamentarmi in caso non mi soddisfi. De suffragio. Okay, questo post sta affrontando davvero un sacco di temi, aggiungiamo un sottotitolo. Fatto, torniamo sul pezzo.
Ma se vivere è scegliere, qual è il criterio secondo cui prendiamo le nostre decisioni? Per Kirkegaard ad esempio la scelta ci pone davanti ad un bivio, la possibilità-che-sì e la possibilità-che-no, positivi e negativi che, un po' come nell'algebra, si annullano venendo in contatto e che lasciano l'uomo davanti alla possibilità del nulla, nulla che lo porta all'angoscia e più sei angosciato più sei magnanimo. No, non mi piace Kirkegaard, mi sembra che cerchi di fare un vanto delle sue patologie più che dare delle vere risposte. 
La nostra vita è estremamente polare. La realtà in cui viviamo è caratterizzata dal conflitto, è in perenne divenire, muta continuamente come lacerata da forze opposte. Tutto esiste ed esiste il contrario di tutto. Credo che il punto sia proprio in questo: due poli. Due mondi opposti che danno vita alla vita nella loro infinita lotta. Ciò che divide e ciò che unisce. L'Odio e l'Amore.
Secondo me (ad oggi, ripeto, è tutto in divenire) sono Odio e Amore -con la maiuscola non a caso- che ci permettono di prendere le nostre decisioni. La nostra realtà è scandita da tante manifestazioni diverse e minori dei due macroconcetti Odio e Amore. Il male e il bene, la sofferenza e il piacere, l'antipatia e la simpatia, l'astio e l'empatia, l'inimicizia e l'amicizia, il negativo e il positivo, ma anche e soprattutto la morte e la vita. Sono, o meglio, potrebbero essere dal mio modestissimo punto di vista, manifestazioni dei due principi Odio e Amore. Se devo fare una scelta valuto i pro (Amore) e i contro (Odio) e scelgo l'opzione migliore o almeno il male minore, a seconda dei casi. E così le mie scelte derivano dai due principi in questione e, se scegliere è vivere, anche la mia vita è inevitabilmente legata ad essi.
Se dovessi definirli allora direi che Odio e Amore sono i due principi per eccellenza, le due forze grazie alle quali la vita esiste, è il loro perenne conflitto a farci esistere. L'Odio è soffio vitale disgregatore e l'Amore soffio vitale unificatore. "Io odio la guerra": con un'affermazione del genere sottolineo il mio distacco dal concetto "guerra". "Io amo la natura": in questo modo invece evidenzio un legame che percepisco esserci tra me e la natura. Odio è tutto ciò che separa, Amore tutto ciò che avvicina.
Possiamo venire a contatto con l'Odio e l'Amore? Io non penso. "Ma come? Dopo tutto il ragionamento che hai fatto?", ti chiederai confuso, caro lettore. Tutto si fonda sull'Odio e l'Amore, ogni cosa ne contiene la scintilla vitale, ma non sono che manifestazioni, rappresentazioni, fenomeni di un concetto primario insondabile. Noi odiamo, amiamo, ma solo un essere infinito e perfetto potrebbe Odiare e Amare.
La verità? La verità, caro lettore, è che non lo so. Non so cosa sia vivere, non so cosa sia scegliere, non so cosa sia l'amore e non so cosa sia l'odio. You know nothing Jon Snow... La verità è che penso tanto e che il mio secondo nome è confusione, somma i due fattori ed ecco il prodotto bell'e fatto, un post sconclusionato pieno di troppo. Ecco, cambiamo il sottotitolo: da "E molti altri temi" a "E molto altro troppo". 
Caro lettore, ti prego, non prendere troppo sul serio questi miei vaneggiamenti. Cerchiamo di scrivere una conclusione un minimo coerente, così che un minimo tu possa comprendere il mio pensiero. 
Sono confusa, ma amo pensare e più penso, più mi confondo. È fastidioso, tanto, ma meglio così che essere pieni di certezze. Le certezze lasciamole a Dio. Io vivo bene nel mio viver male, nella mia imperfezione che mi preclude la meta, ma mi concede il viaggio. Alcune foto del mio le trovate in questo post, ma sono sfocate, poco nitide. Foto di imitatio ed aemulatio, foto di intellettuali, foto di incertezze, foto di scelte, foto di voto, foto di poli, foto di separazione e foto di unione. Ecco, modifico nuovamente il sottotitolo: "E molto altro troppo, scatti di un viaggio". LOH's Blog è questo dopotutto: un album di fotografie. Sono felice di condividerle con te, spero ti piacciano.
Mai più di oggi, con amore
LOH

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