06.09.2022
Dietro questa parete di vetro sembra esserci la spiaggia più bella del mondo. É piccola e nascosta, nessuno la conosce, nessuno sembra esserci mai andato, eppure eccola qui, di fronte a noi. Sembra essere destino. Per anni abbiamo cercato una spiaggia così: rara, preziosa, silenziosa, sconosciuta. Sembra assurdo esserci capitati davanti per caso e per di più insieme, mano nella mano. Un cartello ci scoraggia, ci avverte che nulla di buono capita a chi supera la porta d'ingresso. Dal vetro però possiamo scorgere la sabbia più bianca e sottile su cui i nostri occhi si siano mai posati e ci chiediamo: "perché no?". Socchiudi piano la porta, ti prendo la mano e corriamo dentro la campana di vetro. La sabbia è morbida sotto i nostri piedi e profuma di sole. Dall'alto scende una continua e leggera pioggia di granelli che ci accarezzano le spalle.
"Restiamo qui".
Chiudiamo la porta e ci sediamo a gambe incrociate uno davanti all'altra, le fronti che si toccano, gli occhi chiusi. Il livello della sabbia cresce sempre più e piano piano iniziamo a sprofondare nel suo caldo abbraccio.
"Forse dovremmo uscire. Se ci muoviamo ora potremmo ancora farcela". Ma le gambe si fanno pesanti, ci stringiamo le mani e non abbiamo più voglia di lasciarle andare. I granelli continuano a cadere e ormai è evidente che prima o poi arriveranno alla gola, alla bocca, al naso. Eppure noi non muoviamo un muscolo e continuiamo a venire inghiottiti dalla spiaggia più bella che esista. Forse era proprio quello che stavamo cercando. Un'emozione che fosse davvero totalizzante, che scegliesse lei per noi la direzione in cui andare, e se il risultato dovesse essere fatale, andrebbe bene comunque. Va bene qualunque finale pur di Sentire davvero qualcosa.
La sabbia preme sulle nostre schiene, finiamo abbracciati più stretti che mai. "Forse è stato un errore?". Mi baci. Nelle tue labbra non trovo risposte, ma nuove domande. Perché, se è così sbagliato, sembra così giusto?
Le lacrime ci rigano il viso, scendono fino al mento per poi essere asciugate dalla sabbia. Ci resta al massimo qualche minuto.
I granelli ci graffiano le guance,
irritano le labbra,
riempiono le narici,
chiudono gli occhi.
Per sempre.