domenica 18 settembre 2016

If time is all I have #2

18.09.2016
Sono due mesi che non posto nulla. Non che sia un grosso problema, "da grandi poteri derivano grandi responsabilità", ma da pochi lettori, grandi libertà. Sono passati settantasette giorni e con loro mille avvenimenti. Posso trascurare il mio blog per un sacco di tempo, ma quest'ultimo non trascurerà mai me: continuerà a scivolarmi tra le dita come l'acqua e a graffiarmi la pelle come una bestia. Oggi il tempo mi fa paura, così esorcizzo il mio timore scrivendo. 
Ti sarà certamente capitato di lasciarti sopraffare dai ricordi dopo aver ascoltato una canzone particolare o aver sentito un certo profumo: a me è capitato oggi nel leggere "diciotto settembre duemilasedici". Tre anni fa, il diciotto settembre duemilatredici, scrivevo "Zero", la prefazione di una rubrica mai più cominciata su questo blog: un articolo scritto malissimo, ancora del mio periodo brutto sul LOH's. Una settimana prima avevo aperto questo stesso blog, piena di noia e di voglia di emulare qualcuno che non riuscirò mai a raggiungere. Iniziava per me un anno scolastico pesantissimo, che avrebbe messo a dura prova i miei nervi. Cercavo l'amore e me stessa con tutto il mio cuore. Due anni fa, il diciotto settembre duemilaquattordici, uscivo da un'estate dolce-amara per entrare in un anno scolastico anche peggiore del precedente, che però avrebbe portato nella mia vita una persona che quella stessa vita l'avrebbe sconvolta, nel bene e nel male: familiari esclusi, è stata la figura più importante per me fino ad ora e le devo molto, mi ha insegnato cos'è l'amore. Un anno fa, il diciotto settembre duemilaquindici, a quest'ora, stavo tornando a casa dopo una giornata davvero importante. In quell'estate avevo perso la persona di cui sopra, ma ne avevo trovata anche una nuova, il ventisette agosto per la precisione, che credevo potesse sostituirla. Il diciotto settembre duemilaquindici ero convinta di aver ritrovato l'amore tra le braccia di questo nuovo spirito. Il problema era che, ancora non lo sapevo, il mio amore non si era affatto perduto, era rimasto sempre là dove l'avevo trovato, in due grandi occhi azzurri, gli occhi che avevo perso, che avrei ritrovato uno o due mesi dopo e riperso, per sempre forse, nel febbraio duemilasedici. Oggi, diciotto settembre duemilasedici, ho concluso nove giorni passati con una persona che mi ama come io ho amato una sola volta in vita mia e tra quindici giorni comincerò l'università. Se dicessi alla LOH di tre anni fa come sono cambiate le cose e chi sono diventata io, non mi crederebbe. Se scrivessi a quella LOH che la persona che stava cercando di dimenticare ora sta cercando di dimenticare lei, che tutti quegli attimi rosa che per anni aveva agognato sarebbero arrivati di lì a poco e a decine, che tutto ciò che conosceva si sarebbe d'improvviso capovolto, probabilmente resterebbe a bocca aperta e con gli occhi lucidi a fissare la lettera arrivata dal futuro. Presto le scriverò questa lettera, ne riparleremo.
Come se non bastasse, oggi ho ritrovato un vecchio album delle elementari in cui avevo scritto una summa di quei cinque anni. Alé. 
Non ti ho mai parlato di me così apertamente, caro lettore, e non credo lo farò di nuovo o comunque lo farò molto molto raramente. Oggi tuttavia ero troppo malinconica per non scrivere qualcosa del genere. 
Il tempo è una terribile chimera creata dall'uomo che ci rincorre e ci graffia i polpacci. Crediamo di correre perché ci piace sentire il vento accarezzarci il viso, ma in realtà scappiamo da una fiera che abbiamo creato noi stessi. A volte però incontriamo sul nostro percorso pietre che ci sembrano familiari, ascoltiamo cinguettii che ci pare di aver già udito o sentiamo l'odore dell'erba nuova che ci ricorda il profumo di quella vecchia: allora ci voltiamo per ritrovare con lo sguardo, l'udito, l'olfatto, antiche sensazioni, ma non troviamo altro che la scia di sangue che le ferite causateci dal tempo stanno lasciando. Non possiamo vincere il tempo, ma lui un giorno è destinato a vincere noi...
Oggi ti lascio con una canzone e un film, "Aftermath" dei Muse e "L'arte della felicità". Se hai letto questo post e ti va, fammi sapere che ne pensi.
Buonanotte.

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