sabato 27 dicembre 2014

Flusso di coscienza

27.12.2014
Ieri ho avuto alcuni problemi con la forma, il layout credo si dica, del post, sorry.
Oggi sento alcune emozioni contrastanti nell'accingermi a scrivere questo post. Da una parte ho bisogno di buttare giù due righe, da un'altra vorrei tanto parlare di una persona, dall'altra ancora mi chiedo  se sia furbo farlo su un blog su internet di cui potrebbe venire a conoscenza e oltretutto non voglio che LOH's Blog diventi una specie di diario. Vorrei allora parlare dell'amore, ma é come se non avessi le parole per farlo. Di nuovo "come una bottiglia"? Non direi... Più come un inesperto venditore carico di merce. Ovviamente vorrebbe venderla, ma ad alcune cose é molto legato e altre non sa come piazzarle. Quale tecnica di mercato usare? Ma poi il pubblico é davvero interessato? No, non credo, tuttavia il magazzino é ormai stipato, il venditore deve sbarazzarsene, sarebbe disposto a vendere la merce anche a se stesso. Forse si limiterà ad urlare ai quatto venti di avere ottimi prodotti e se ne tornerà a casa a mani vuote e magazzino pieno come prima, più di prima. Forse finirà per buttare via un po' di tutta quella roba, anche se separarsene sarà dura. Mentre farà ordine ricorderà ogni episodio legato a ciascun oggetto e vivrà nel ricordo e nel passato una volta di più. Si illuderà che saranno i clienti a venire da lui chiedendogli di comprare la sua merce.
Lasciamo stare.

venerdì 26 dicembre 2014

Momenti teologici

26.12.2014
Il vero motivo per cui scrivo questo post é che sto usando una tastiera nuova. É bellissima e battereci sopra é un po’ come “essere la scrittrice di un film”, come dice mia sorella.
Tuttavia, ho anche molto di cui scrivere.
Ieri era Natale e stavo pensando a Gesú. Lo so, sembra assurdo oggi come oggi dire “ieri stavo pensando a Gesú”, ma seguite il mio ragionamento contorto. Ieri, millenni or sono, secondo la fede cristiana, é nato in una grotta a Betlemme un bambino figlio di madre vergine e padre fatto della sua stessa sostanza, “generato, non creato dalla stessa sostanza del Padre". Dopo diverse vicende e 33 anni quest’uomo venne crocifisso, “morí e fu sepolto e il terzo giorno é resuscitato, secondo le Scritture”. Come sappiamo il linguaggio biblico é allegorico, dietro ad una vicenda non credibile se non per fede, c’é un secondo messaggio, piu´grande, universale, un messaggio abbracciabile da credenti e non. Io non sono cattolica, ma mi piace pensare e per questo amo la storia del Vangelo.
Ammiro i fedeli. Qualche giorno fa una mia amica musulmana ma ha detto di inidiare i convertiti alla fede islamica, perché quel credo per cui lei lotta, loro l’hanno scelto, l’hanno sentito dentro.
La religione é un argomento spinoso oggigiorno. Da una parte é terribilmente mondana, terribilmente istituzionale, terribilmente temporale; dall’altra é così fuori moda, così out, così imbarazzante… Trovatemi una persona cattolica sulla carta tra i 15 e i 25 anni che non si vergogni di credere in Dio e di professare il suo credo, che non si vergogni di dire a voce alta di voler pregare. Io lo trovo triste. Mi rendo conto che lo sguardo critico e scientifico renda difficile avvicinarsi ad una fede di dogmi e postulati, ma perché discostarsi da questa visione deve essere motivo di biasimo e vergogna?
Io credo sia stupido non credere in nulla di più grande, non abbiamo le prove per dire che Dio non esista. Certo non abbiamo nemmeno quelle per affermare che esista, ma allora se ci troviamo davanti ad un 50 e 50, perché schierarsi totalmente dalla parte del no? Personalmente ritengo molto più probabile che ci sia qualche cosa di più grande, qualche cosa che ha dato il via a tutto il resto, qualche cosa che traspare dietro l’arancio di un tramonto o tra le labbra chiuse in un bacio.
Labbra chiuse in un bacio...
Ieri il mio ragionamento, non so come di preciso, é finito sull’Amore. Credo che odio e amore siano le due forze motrici del mondo. La nostra esistenza sussiste se solo respiriamo, se il nostro corpo vive, se il nostro cuore batte, se i nostri impulsi corrono, ma Vivere é tutt’altra cosa. Non siamo altro se non puntini invisibili all’interno del punto un po’ più grande “Italia” che si trova nella minuscola Europa che é dentro la Terra, un granello di sabbia che gira nel piccolo Sistema Solare che si trova all’interno di una galassia che con chissà quante altre forma l’universo. Siamo così piccoli e inutili. Alla fine del mio ragionamento sono arrivata a pensare che la nostra esistenza non abbia poi tanto senso; la nostra Vita invece ne ha. Perché se domani, amico lettore, arrivasse la tua norte, non ti prenderebbe silenziosamente, ma porterebbe delle conseguenze nella vita degli altri. Ci sarà chi piangerà per te, chi gioirà  chi ti studierà  chi ti seppellirà e via dicendo. La nostra Vita ha un senso perché in caso della sua assenza, le cose cambierebbero. Ma non solo. La nostra Vita ha un senso perché persino la sua presenza fa la differenza. La mia Vita può essere utile, il fatto che io esisto, aggiunto al fatto che provo sentimenti e ragiono, può cambiare le cose per qualcun’altro, in meglio o in peggio. Ma non é finita. La nostra Vita può cambiare le cose a noi stessi. Noi possiamo essere felici. Noi possiamo amare. Noi possiamo scegliere. Noi possiamo ridere, possiamo piangere, possiamo scrivere, possiamo opporci, possiamo shierarci, possiamo pensare…
Vivere é scegliere, ma da cosa sono spinte le nostre scelte se non dall’amore e dall’odio? Vivere é amare e non amare. Assurdo? No, tutta la nostra realtà é fatta di polarità  di opposti, di contrari. Vivere non fa eccezione.
E allora penso: in quante culture Dio é amore? E se prendiamo Dio come amore e amore come vita, la Bibbia, il Vangelo… non possono essere anche per noi non credenti elogi della vita e quindi di qualcosa che ci riguarda intimamente? Allora a Natale nasceremmo anche noi...
Non saprei, sarò onesta con voi, non credo al 100% a tutto ciò che ho scritto in questo post. Sono solo ragionamenti sconclusionati di qualcuno, chissà chi, chissà dove, troppo preso dall’amore e dalla sua tastiera.
Non ho mai pensato così tanto a qualcuno, non ho mai pregato così tanto per qualcuno…


venerdì 5 settembre 2014

If time is all I have

05.09.2014
Alcuni giorni fa sono andata a dormire da una mia amica e prima di dormire abbiamo parlato delle nostre debolezze più strane. A lei dà fastidio il rumore del cotone quando viene spezzato, ha paura delle mucche e da piccola non dava la mano a nessuno per timore di rimanere incinta. 
"Beh, anche tu sei strana però! Ti danno ansia tutti i mezzi di trasporto!"
Non ho paura dei veicoli a motore, però se mai vorrete viaggiare con me, state tranquilli che il treno non lo perderete. È il tempo che mi agita. 
"Se ci pensi è assurdo, le due cose che ci preoccupano di più, tempo e denaro, non esistono, sono pure e semplici convenzioni umane"
"Vedi che sei strana? Buona notte Loh."
Buona notte.

giovedì 7 agosto 2014

With Love, LOH

07.08.2014
Ho acceso il computer perchè stasera il cielo è semplicemente splendido e volevo condividere questa mera sensazione con chiunque abbia voglia di leggermi. Poi ho dato un'occhiata ad un blog che seguo ed era così pieno di argomenti, argomenti che non pensavo potessero interessarmi, ma che volevo sapere. Anche io ho mille cose da dire, cose che potrebbero anche attrarmi se le leggessi da qualche altra parte. Clicco allora sulla matita arancione, apro una nuova pagina e... puff, più nulla di cui valga la pena parlare. "Come una bottiglia"... 
Decido allora di avere ancora voglia di battere qualcosa a machina e di rifugiarmi nel caro vecchio flusso di pensieri, come dicono ad Oxford, "arrandom ®" e sperare che a qualcuno possa interessare. Se così non fosse, beh, lo farò solo per me. Bernadette un giorno mi disse di scrivere lettere che nessuno avrebbe mai letto ogni tanto. Lo faccio anche io qualche volta, ne ho scritte tre: una alla vita e due a Bernadette.
"LOH, questa non è una lettera che non spedirai, è una pagina che con un clic diventerà di dominio pubblico". Beh, farò qualcosa di nuovo allora, una lettera digitale da pubblicare.

Caro lettore,
ricordo che alle elementari la maestra Elisabetta per farci esercitare con l'inglese ci faceva scrivere piccole lettere al "Dear pen friend". Non credevo che alla fine ne avrei davvero scritta una, invece questa mi sembra proprio una pagina di quel genere.
Caro lettore,
stasera il cielo mi sembra possedere una magia speciale. Non sono il tipo che rimane incantata davanti ad un passerotto che cinguetta sull'acero del cortiletto, amo la natura, ma sono le occasioni che la rendono meravigliosa ai miei occhi. Ripeto sempre che i tramonti mi mettono malinconia; è vero, ma solo perchè il Tramonto non mi vede da sola su un piccolo balconcino, ma abbracciata ad una persona strepitosa che ricambi i miei sentimenti più affettuosi. Vedi, sono piuttosto egocentrica in quest ambito probabilmente. Mi emozionano le occasioni, non gli scenari. Ma forse è solo perchè aspiro alle occasioni con tutta la mia anima e non sono ancora rimasta sbalordita da uno scenario.
Caro lettore,
a volte mi sembra di muovere le dita su alcuni tasti e poi imprimere lettere diverse. Negli ultimi post, ogni riga è battuta così da rispecchiare una parte di me, così che tu mi possa conoscere e io possa respirare, eppure ogni volta che mi rileggo mi sembra di rispecchiare qualcuno che non sono. Una bambina vanitosa e frignosa così noiosa da far venire la pecola anche a sè stessa.
Caro lettore,
mentre scrivo mi illudo che tu esista, che tu sia interessato a me, a ciò che scrivo. Ma per avere un "lettore" è necessario che esista un essere umano di buon cuore che abbia voglia di leggere tutte queste parole al vento e, cara LOH, nemmeno io sarei una tua lettrice.
Caro lettore,
è il momento che io concluda questa lettera, ma credo che ne perverranno altre.
Con affetto,
LOH 

mercoledì 6 agosto 2014

Peace and LOHve


06.08.2014
A volte vorrei rinnegare quello che ero. 
Qualche tempo fa stavo controllando la mia mail e ho riscoperto la funzione "Notes". Ho aperto l'unico appunto che avevo scritto e risaliva alla seconda o terza media. In quelle righe c'era tutto ciò che ero convinta di non essere e di non voler essere: parole abbreviate, frasi sdolcinate e errori, anzi, orrori di ortografia. Mia sorella mi rinfaccia quell'appunto tutt'ora. Ci ho riso sopra e ho aperto la mia pagina Facebook. Per curiosità sono risalita all'anno di creazione del mio profilo, coincidente con quella del famigerato appunto all'incirca e di nuovo ecco quella LOH che non poteva essere la stessa del presente. 
Oggi ho riletto i post sul blog, tutti, dal primo all'ultimo. Un'irrefrenabile voglia di cancellare tutto mi ha pervasa. Dio, ma come ho potuto scrivere cose così stupide e banali? Per non parlare poi del sottotitolo del blog, quello ho DOVUTO cambiarlo. "Ho creato questo blog per noia e la noia mi porta all'autodistruzione... in questo periodo sono così annoiata!"... Ma che cos'è? Diario di una tagliatricediveneseriale superstar? Io non sono così. Io sono allegra, spesso malinconica, raramente felice, ma praticamente sempre contenta, continuamente alla ricerca di una vita soddisfacente per me e coloro che mi circondano. 
A volte vorrei rinnegare quello che ero, ma la verità è che senza il mio passato non ci sarebbe il mio presente. Non sono particolarmente soddisfatta di com'è, ma amo la vita con tutta me stessa, sono profondamente convinta che sia la cosa più bella al mondo. 
Vi supplico, non prendetemi per una bambina piagnucolosa e stupida. È vero, leggendo il mio blog questo dubbio verrebbe anche a me, ma non è così! D'ora in poi i miei post saranno diversi.
"Ma ti importa poi così tanto dell'opinione che hanno di te dei perfetti sconosciuti?". Non facciamo gli ipocriti, a tutti, chi più chi meno, interessa l'opinione degli altri. Io certamente non sono della categoria "Compro Armani per essere accettata" e non credo di aver mai superato i 100 euro -e mi sto tenendo larga- per un capo d'abbigliamento. Ma quello che le persone pensano di me mi interessa. Desidero che ogni tratto del mio essere mi rispecchi. Oltretutto sono decisamente critica nei confronti di me stessa, mi interessa da morire anche la mia opinione su ciò che sono e se la persona che ritrovo non mi convince, beh, non sono per il "Nn kambiare mai, 6 xfetta così" e mi avvalgo anche del giudizio degli amici per migliorarmi. L'evoluzione è questo dopo tutto... 
Ecco tutto, per me era importante spiegare.
Da ora in poi "LOH's Blog" cambia.
Peace and love... Peace and LOHve.
Okay, questa potevo risparmiarmela...

martedì 5 agosto 2014

Consapevolezza

05.08.2014
Sono in un periodo di estrema consapevolezza. È come se avessi vissuto fin ora con delle spesse lenti scure davanti agli occhi, vetri potenti, capaci di oscurare tutto ciò che ti circonda. Ogni tanto la pioggia li lava e alcune ombre diventano nitide. Ogni tanto la brezza li solleva e alcuni tratti diventano chiari. Mi trovo ora nel bel mezzo di una tormenta e quella pioggia, quel vento che mi fanno rabbrividire e mi costringono a rannicchiarmi a terra mi permettono finalmente di vedere annullando quasi completamente l'azione di quegli occhiali. Un giorno stavo guardando una puntata di Dottor House ricordo le parole del protagonista "È sempre meglio sapere". O qualcosa del genere insomma. Non ne sono così convinta. A volte quelle stupide lenti ti infondono il tepore necessario per respirare. In mezzo a questa salubre tormenta invece... Vedo tutto con estrema chiarezza, vedo cose che preferirei non vedere. Cose del mondo, cose di me, cose che sono più facile da accettare mentre sono dietro a delle lenti nere, mentre sono solo delle ombre, così lontane, così irreali. Ora invece sono vicine, concrete, palpabili. 
Riesco ad alzarmi faticosamente e decido di affrontare questa realtà burrascosa che mi circonda. Mi guardo intorno: sono in una sala stretta... no, è grande in realtà, ma è talmente piena di oggetti che sembra minuscola soffocante. Non ha il soffitto, dal tetto piove forte e il vento è difficilmente sostenibile. Mi trovo ad inciampare nel primo oggetto, un grosso mappamondo polveroso e vecchio. Non riesco a reggerlo, le mie mani sono troppo piccole e le mie braccia troppo deboli. Dentro di me due voci contrastanti. "Lascialo alle tue spalle LOH, non è tuo, non ti riguarda, prosegui" "Non puoi andare avanti e far finta di nulla, è evidentemente in pessime condizioni, devi fare qualcosa". Una raffica di vento fortissima lacera il grosso mappamondo e le due voci si fanno sempre più forti. Decido di ascoltare la prima, almeno momentaneamente. Mentre cerco di superarlo pesto una gonfia busta giallognola. Ci sono stampate alcune lettere sopra, ma la tempesta le sta deteriorando: "L H'  Bl g" riesco a leggere. La apro, sembra indirizzata a me. Dentro trovo della polvere, dei coriandoli e qualche chicco di ghiaia. Lasciarmi scivolare tra le mani degli stupidi ritagli mi rende triste, così, per non piangere, decido di proseguire. Inciampo in un grosso striscione zuppo d'acqua, il vento lo alza di fronte a me: "LIBERA". Io ci credo e ci voglio credere. Il vento gira lo striscione dall'altro lato. Foto di persone amiche. Amiche tra loro. Tra loro un giovane uomo, barba e capelli biondi gli incorniciano il viso. Un giorno lui mi disse "Quello che per me è importante è fare rete". Capisco che mai potrò farne parte. Altre parole corrono nei miei pensieri "Questo è sempre stato un tuo limite, il non riuscire a sentirti parte della società, delle persone". Riuscirò mai a farne parte? Io ci credo e ci voglio credere, ma se non riuscissi a reggerne il peso, così come mi succede con il mappamondo? Lo striscione mi crolla addosso, cado con lui per terra. Finisco su un grosso raccoglitore rosso, sopra un cuore nero disegnato. Sembra un album fotografico. So già che immagini troverò. Strega, Pallina, Orsotto e ultima Bernadette. Tutte persone "amiche". "Questo è sempre stato un tuo limite, il non riuscire a sentirti parte della società, delle persone". Le lacrime si confondono con la pioggia. Getto il grosso libro dietro di me e sotto ne trovo uno nuovo, più piccolo, rosa e sopra una grande A. Le pagine sono bianche, apparentemente vuote, ma così piene di delusioni e mancati sorrisi nel mio cuore. Arranco verso una delle quattro pareti. Affisso un grande calendario, indica il 2017, ma i suoi fogli continuano a staccarsi sotto l'impeto della tempesta e ben presto ne rimango sommersa. Al riparo dalla pioggia e da occhi indiscreti piango forte, ma senza lacrime. Cerco disperatamente i miei occhiali neri, ma ogni tentativo è vano.
Ho deciso che non riempirò più questo blog di carta e sassi. Nè questo blog nè la mia vita. Detto ciò non abbiate compassione di me, ma indignatevi del mio stupido comportamento. Invece di cercare le mie lenti dovrei distruggerle, dovremmo farlo tutti. Dovremmo toglierci quelle fette di cetriolo che teniamo sulle palpebre "perchè fanno tanto bene alla pelle" e iniziare a vedere. 
Scusate l'italiano, non ho tempo di ricontrollare il post. Avevo bisogno di scriverlo. Fatto.
Buona notte.