Il vero motivo per cui scrivo
questo post é che sto usando una tastiera nuova. É bellissima e battereci sopra é un po’ come “essere la scrittrice di un film”, come dice mia sorella.
Tuttavia, ho anche molto di
cui scrivere.
Ieri era Natale e stavo
pensando a Gesú. Lo so, sembra assurdo oggi come oggi dire “ieri stavo
pensando a Gesú”, ma seguite il mio ragionamento contorto. Ieri, millenni or
sono, secondo la fede cristiana, é nato in una grotta a Betlemme un bambino
figlio di madre vergine e padre fatto della sua stessa sostanza, “generato, non
creato dalla stessa sostanza del Padre". Dopo diverse vicende e 33 anni quest’uomo venne crocifisso,
“morí e fu sepolto e il terzo giorno é resuscitato, secondo le Scritture”. Come
sappiamo il linguaggio biblico é allegorico, dietro ad una vicenda non
credibile se non per fede, c’é un secondo messaggio, piu´grande, universale, un
messaggio abbracciabile da credenti e non. Io non sono cattolica, ma mi piace
pensare e per questo amo la storia del Vangelo.
Ammiro i fedeli. Qualche
giorno fa una mia amica musulmana ma ha detto di inidiare i convertiti alla
fede islamica, perché quel credo per cui lei lotta, loro l’hanno scelto,
l’hanno sentito dentro.
La religione é un argomento
spinoso oggigiorno. Da una parte é terribilmente mondana, terribilmente istituzionale,
terribilmente temporale; dall’altra é così fuori moda, così out, così imbarazzante… Trovatemi una persona cattolica sulla carta tra i 15 e i 25
anni che non si vergogni di credere in Dio e di professare il suo credo, che
non si vergogni di dire a voce alta di voler pregare. Io lo trovo triste. Mi
rendo conto che lo sguardo critico e scientifico renda difficile avvicinarsi ad
una fede di dogmi e postulati, ma perché discostarsi da questa visione deve
essere motivo di biasimo e vergogna?
Io credo sia stupido non
credere in nulla di più grande, non abbiamo le prove per dire che Dio non
esista. Certo non abbiamo nemmeno quelle per affermare che esista, ma allora se
ci troviamo davanti ad un 50 e 50, perché schierarsi totalmente dalla parte del
no? Personalmente ritengo molto più probabile che ci sia qualche cosa di più grande, qualche cosa che ha dato il via a tutto il resto, qualche cosa che
traspare dietro l’arancio di un tramonto o tra le labbra chiuse in un bacio.
Labbra chiuse in un bacio...
Ieri il mio ragionamento, non
so come di preciso, é finito sull’Amore. Credo che odio e amore siano le due
forze motrici del mondo. La nostra esistenza sussiste se solo respiriamo, se il
nostro corpo vive, se il nostro cuore batte, se i nostri impulsi corrono, ma
Vivere é tutt’altra cosa. Non siamo altro se non puntini invisibili all’interno
del punto un po’ più grande “Italia” che si trova nella minuscola Europa che é dentro la Terra, un granello di sabbia che gira nel piccolo Sistema Solare
che si trova all’interno di una galassia che con chissà quante altre forma
l’universo. Siamo così piccoli e inutili. Alla fine del mio ragionamento sono
arrivata a pensare che la nostra esistenza non abbia poi tanto senso; la nostra
Vita invece ne ha. Perché se domani, amico lettore, arrivasse la tua norte, non
ti prenderebbe silenziosamente, ma porterebbe delle conseguenze nella vita
degli altri. Ci sarà chi piangerà per te, chi gioirà chi ti studierà chi
ti seppellirà e via dicendo. La nostra Vita ha un senso perché in caso della
sua assenza, le cose cambierebbero. Ma non solo. La nostra Vita ha un senso
perché persino la sua presenza fa la differenza. La mia Vita può essere
utile, il fatto che io esisto, aggiunto al fatto che provo sentimenti e ragiono, può cambiare le cose per qualcun’altro, in meglio o in peggio. Ma non é finita.
La nostra Vita può cambiare le cose a noi stessi. Noi possiamo essere felici.
Noi possiamo amare. Noi possiamo scegliere. Noi possiamo ridere, possiamo
piangere, possiamo scrivere, possiamo opporci, possiamo shierarci, possiamo
pensare…
Vivere é scegliere, ma da
cosa sono spinte le nostre scelte se non dall’amore e dall’odio? Vivere é amare e non amare. Assurdo? No, tutta la nostra realtà é fatta di polarità
di opposti, di contrari. Vivere non fa eccezione.
E allora penso: in quante
culture Dio é amore? E se prendiamo Dio come amore e amore come vita, la
Bibbia, il Vangelo… non possono essere anche per noi non credenti elogi della
vita e quindi di qualcosa che ci riguarda intimamente? Allora a Natale
nasceremmo anche noi...
Non saprei, sarò onesta con voi, non credo al 100% a
tutto ciò che ho scritto in questo post. Sono solo ragionamenti sconclusionati
di qualcuno, chissà chi, chissà dove, troppo preso dall’amore e dalla sua
tastiera.
Non ho mai pensato così tanto
a qualcuno, non ho mai pregato così tanto per qualcuno…
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