martedì 3 dicembre 2019

With love, LOH #3

03.12.2019
Caro lettore,
è da più di quattro anni che non ti scrivo una lettera. Ho appena finito di rileggere l'ultima che ti avevo scritto e mi ha colpita una frase in particolare: "brindiamo al presente che non esiste". Interessante. Già solo da questa frase si capisce molto di chi ero: una ragazzina tormentata dal suo passato con una fifa blu del futuro, che quindi non riusciva a viversi il presente. Ne è passato di tempo, sono cambiate molte cose, sono cambiata io. La donna che sono oggi forse pensa proprio il contrario: brindiamo al presente, che mi devo ricordare che esiste eccome. Il passato, il futuro, altro che non sono il presente di ieri e di domani. "E allora il presente altro non è che il passato del futuro, o il futuro del passato, che vuol dire": è vero, ma in questo caso cambiando l'ordine degli addendi il risultato cambia eccome. È chiaro che sul passato e sul futuro non possiamo intervenire direttamente: considerare il presente come una funzione del passato e/o del futuro è piuttosto fatalistico e ci lascia poco margine di controllo. Considerare invece passato e futuro come funzioni del presente, ci permette di essere davvero gli artefici del nostro destino, perché è proprio sul nostro presente che possiamo intervenire direttamente e, così facendo, farlo indirettamente anche su passato e futuro. Quindi cambiamo un po' le regole e apriamo questo spazio con un brindisi: cin cin al presente, che esiste eccome. 
Ho iniziato questa lettera con l'intenzione di parlarti un po' di me. Mi capita di scrivere di me abbastanza sovente in realtà, chiaramente non qui, almeno non esplicitamente, ma lo faccio spesso, perché mi aiuta a mettere ordine nei miei pensieri e nella mia vita. Ho pensato: "Perché non fare ordine con il mio lettore preferito?". Poi ho iniziato a scorrere tra i miei vecchi post per vedere quanti parlassero di me esplicitamente, quanti implicitamente e quanti per niente. Solo che, così facendo, un nuovo argomento ha iniziato a martellarmi nella testa ed ora devo per forza parlartene o non se ne andrà più: ma quante cose sono cambiate? Bene, caro lettore, benvenuto in questo viaggio nei ricordi targato LOH's Blog.
Anzitutto un dato sconvolgente: sono finita sul primo "With love, LOH" e anche in quello ti avevo parlato della mia maestra Elisabetta, così come nel secondo. Chissà perché tutte le volte che ti scrivo mi viene in mente lei. 
Il secondo post che ho aperto è "Thinking out loud: social" e anche qui sono rimasta basita. "Navigo raramente in rete, non ho neanche uno smartphone, niente what's app, niente instantgram, giusto Facebook per non restare fuori da mondo che apro una volta alla settimana e questo blog", scrivevo quattro anni e mezzo fa. Ma come sono oggi? Oggi ho un'iPhone, What's app, Instagram, Facebook, di recente ho scaricato persino TikTok, e questo blog. Quando è successo che sono cambiata così tanto? Cos'è avvenuto che mi ha fatto modificare così radicalmente le mie abitudini sulla rete?
Il terzo post che ti propongo è "Ragione o istinto" e, oh mio caro lettore, è più attuale che mai. Ultimamente mi sono interrogata tante volte su come indirizzare la mia vita e mi fa ridere il fatto che quattro anni fa pensavo esattamente alla stessa cosa: "Le mie ultime 3 settimane sono state ossessionate da questa domanda, per prendere le decisioni che ho preso ultimamente mi sono ritrovata ancora e ancora davanti a questo bivio". Devo dire che la parte che più mi stupisce di questo post è quella finale: "Io sono una persona molto riflessiva, pensare è il mio hobby preferito, lo faccio tanto e per tutto. Quando devo prendere una decisione analizzo tutto nei minimi dettagli. A volte giungo anche alla risposta alle mie domande, trovo la decisione giusta da prendere. Poi, puntualmente, non la prendo e scelgo quella meravigliosa luce azzurrina, capace di farmi un gran male a lungo termine, ma che sul momento... Sul momento mi dona la vita". I'm like: excuse me, what? Caro lettore, non ti ho mai mentito, sono sempre stata incredibilmente sincera con te, ma leggendo queste righe mi sembra di non esserlo mai stata realmente. Io che prendo una decisione di pancia? Tutto vero fino ad "analizzo tutto nei minimi dettagli", faccio liste dei pro e dei contro anche per capire cosa mangiare la mattina, ma poi mi sembra di leggere la descrizione di qualcun altro. Eppure, ora che ci penso, ho scelto il liceo sulla base di come mi sono svegliata una mattina (ovviamente dopo aver passato mesi nell'indecisione a pensare e pensare e pensare), mi sono sempre buttata in relazioni che sapevo mi avrebbero fatto del male, ma in cui mi sono comunque donata al 100% solo perché era quello che mi sentivo di fare, persino ora so che dovrei studiare per un esame, ma decido lo stesso di scriverti. Tuttavia col passare del tempo penso di essere diventata ancora più razionale, ora spesso seguo l'idea che giorni e giorni di riflessione mi hanno suggerito. Sono diventata più arida forse. Ho grossi problemi ad accettare il fatto che ho delle emozioni e che anche loro hanno il diritto di essere ascoltate. Passo tutto il mio tempo a pensare e pensare, anche quando non ho motivo di farlo, complicandomi la vita e rovinando tante relazioni per questo. "Ti lascio col dilemma e una citazione dal buon vecchio Socrate: "Chi conosce il bene allora è obbligatoriamente portato a fare il bene"... È poi così vero?" è l'ultima frase di quel post. Assurdo come il passato bussi alla mia porta di continuo. So quanto questa mia modalità di vivere ragione e istinto, testa e cuore, sia disfunzionale, eppure non riesco a cambiarla. Chissà se tra quattro anni sarà cambiato qualcosa.
Da luglio 2016 inizia la serie di "Storia di un'anima". Continuerà prima o poi, che ti piaccia o meno, caro lettore, ma credo che un po' cambierà. Oggi conosco meglio quell'anima, alcune cose mi sfuggivano su di lei tre anni fa, altre mi sfuggono ancora, ma quando riprenderò a scrivere di lei imparerai a conoscerla meglio anche tu. "Storia di un'anima", come avrai intuito, è ispirato a una persona che mi è molto vicina e che sto scoprendo man mano. Chiudo qui, un po' a mezz'aria, questo capitolo, ti chiedo scusa, ma è molto vago e confuso anche per me...
18 settembre 2016, "If time is all I have #2": "Se dicessi alla LOH di tre anni fa come sono cambiate le cose e chi sono diventata io, non mi crederebbe. Se scrivessi a quella LOH che la persona che stava cercando di dimenticare ora sta cercando di dimenticare lei, che tutti quegli attimi rosa che per anni aveva agognato sarebbero arrivati di lì a poco e a decine, che tutto ciò che conosceva si sarebbe d'improvviso capovolto, probabilmente resterebbe a bocca aperta e con gli occhi lucidi a fissare la lettera arrivata dal futuro". Visto che sono passati poco più di tre anni da quando scrivevo quelle righe, direi che è decisamente il momento di aggiornarle. Se dicessi alla LOH di tre anni fa come sono cambiate le cose e chi sono diventata io, forse stavolta mi crederebbe. Tre anni fa avevo già imparato che le cose si modificano di continuo, che la vita è un perenne divenire, come scriveva Eraclito. Eppure sono qui, oggi, a stupirmi di come sono cambiata leggendo i miei vecchi post, quindi la LOH di tre anni fa mi crederebbe, ma certo si stupirebbe. Si stupirebbe nel vedere le foto della mia laurea, si stupirebbe nel leggere nomi a lei sconosciuti nella lista degli invitati, si stupirebbe a vedermi piuttosto contenta della mia vita nonostante tutto. Caro lettore, oggi come tre anni fa, "Presto le scriverò questa lettera, ne riparleremo". "Non ti ho mai parlato di me così apertamente, caro lettore, e non credo lo farò di nuovo o comunque lo farò molto molto raramente": ecco, se alla LOH di tre anni fa dicessi che un giorno scriverà un post così aperto e spassionato su di sé, forse a questo giro non mi crederebbe.
Come non riprendere anche il terzo "If time is all I have": "Pensa, l'11.09.2013 io avevo 15 anni, facevo il liceo classico, ero molto vicina a persone che ora non vedo neanche più per caso e sognavo una grande storia d'amore tutta mia che tuttavia non arrivava mai. In America governava Obama, in Italia Letta, adesso negli USA vige Trump (almeno per adesso) e da noi Gentiloni. Anche per me molte cose sono radicalmente cambiate: ora sono al secondo anno di Psicologia (indietro di tre esami, piango), vivo da sola, frequento persone diverse e sono innamoratissima". Beh, di anni ne son passati altri due e, rullo di tamburi, le cose sono cambiate di nuovo radicalmente (Trump a parte purtroppo).
Negli ultimi due anni ho scritto solo quattro post, cinque con questo, ma penso che qualità e quantità in questo caso siano inversamente proporzionali, quindi sono abbastanza contenta.
Beh, caro lettore, alla fine a quanto pare ti ho parlato eccome di me. L'ho sempre fatto, anche quando non lo facevo apposta. 
Mi farebbe piacere che anche tu mi parlassi di te, ma dubito succederà...
Grazie di avermi letto, nella speranza di una tua risposta,
With Love,
LOH

domenica 13 ottobre 2019

Resistenza

13.10.2019
Io sono Resistenza. 
Sono certa che non vi è capitato spesso di sentirmi parlare così apertamente, nemmeno pensate a me solitamente, quasi non vi accorgete che esisto. Invece sono sempre lì con voi, come una madre apprensiva, a controllare che voi non siate mai del tutto Voi. Sono lì con voi quando vorreste piangere, ma non ci riuscite. Sono lì con voi quando non trovate la parola giusta per esprimere un concetto importante. Sono lì con voi quando restate paralizzati e non riuscite a dichiararvi a chi vi piace da una vita. Sì, sono sempre io. Vorrei poter dire "piacere di conoscervi", ma vi conosco molto meglio di quanto non vi conosciate voi stessi. Sì perché tutto quello che sapete su di voi è quello che io vi permetto di vedere. E' solo la punta dell'iceberg, ma dietro di me c'è molto, molto di più. Se solo chi vi circonda vedesse quello che vedo io, ragazzi, rimarreste soli per sempre, c'è del marcio qua sotto, c'è odore di morte. Ma non vi preoccupate, vi proteggo io da voi stessi. Vi cullo nel mio caldo abbraccio e vi impedisco di fare cose stupide che vi rovinerebbero la vita. Quindi, per essere precisi, il piacere è tutto vostro.
C'è chi mi definirebbe un po' narcisista, ma chiaramente sbaglierebbe. Ora ve lo dimostro. Il narcisista "ha un senso grandioso di importanza": il mio è un senso obiettivo di importanza. Come fareste senza di me? Il mio è un lavoro a tempo pieno, faccio attenzione tutto il giorno che non vi esponiate troppo, non appena mi prendo un momento di pausa la notte, iniziate a fare sogni assurdi, davvero non siete in grado di regolarvi da soli."Crede di essere speciale e unico"... non lo sono, forse? Chi altri spenderebbe la sua intera esistenza a proteggere qualcun'altro senza che nemmeno gli venga richiesto? Passo la mia vita nell'ombra per tenere nascosto ciò che non dovrebbe mai vedere la luce. E tutto questo senza nemmeno ricevere un ringraziamento, quasi non sapete che esisto! Speciale lo sono di sicuro, se non unica, quantomeno sono decisamente rara. "Richiede eccessiva ammirazione": io?! Se non fosse per queste poche righe che vi indirizzo, non mi considerereste nemmeno. Questo perché siete decisamente inferiori a me, è chiaro, se avessi qualcuno come me al mio fianco passerei tutto il mio tempo a ringraziarlo e venerarlo, ma voi nemmeno comprendete l'importanza di ciò che faccio per voi, figuriamoci se perdereste un secondo ad ammirarmi. Come mi fa sentire questo? Sono livida di rabbia chiaramente, chi non lo sarebbe? Mi sento sottovalutata, svalutata, esclusa... Mi fate ribrezzo. Ma è per questo che esisto: siete così orrendi che se non ci fossi io rimarreste soli per sempre, nessuno vorrebbe starvi affianco se vi conoscessero come vi conosco io. Il giorno in cui finalmente vi renderete conto di quanto sono incredibile sarà sempre troppo tardi. "Ha la sensazione che tutto gli sia dovuto": ehm, tutto cosa, di grazia? Non mi pare che nessuno mi paghi per quello che faccio. Mi preservo giusto il diritto di decidere che tipo di persona dovreste essere, cosa mostrare e cosa no della vostra terrificante personalità, di scegliere per voi di tanto in tanto: vorreste togliermi anche questo per caso? Beh, se così fosse, scordatevelo. Questo criterio è quello che mi fa più sorridere: "manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificare i sentimenti e le necessità degli altri". Non fatemi ridere: so ciò di cui avete bisogno meglio di voi. A volte fate richieste assurde: volete essere vulnerabili, provare emozioni distruttive, vivere al massimo... non è quello che volete davvero, sono solo capricci, come quelli dei bambini, e lo so proprio perché sono incredibilmente empatica. "E' spesso invidioso o crede che gli altri lo invidino": invidiosa, ovviamente, non lo sono, di chi potrei mai esserlo? Invidiata... penso che sia per invidia che a volte mostrate disprezzo nei miei confronti, questo sì. Vi faccio subito un esempio a partire dall'ultimo criterio per il disturbo narcisistico di personalità: "mostra comportamenti arroganti o presuntuosi". Capisco che a qualche invidioso i miei atteggiamenti possano sembrare un po' al limite della superbia, ma è solo invidia, per l'appunto. Io sono semplicemente obiettiva. Essere obiettiva su me e gli altri è il mio lavoro: devo giudicare in modo imparziale cosa sia giusto mostrare e cosa invece nascondere e dopo tanti anni di pratica non esiste nessuno più obiettivo di me. Non è arroganza, è realismo.
Questa sono io. Ma chi siete voi?
Vi starete chiedendo perché dopo tanti anni vi scriva proprio oggi. Sono qui per chiedervi gentilmente di smettere di tentare di zittirmi. Vi spiego come funziona il mio lavoro, semplificando un po' chiaramente, altrimenti non capireste: giorno dopo giorno io costruisco delle difese per voi. Sono una sorta di muratore, di artigiano, di fabbro, non esiste un corrispettivo umano per ciò di cui mi occupo, ma fondamentalmente prendo le vostre esperienze più significative e le trasformo in muri, scudi, paraventi, maschere, per proteggervi dalle prossime. Di tanto in tanto alcuni di voi provano ad abbattere quei muri, ad abbassare gli scudi, a distruggere i paraventi, a togliersi la maschera. Se solo ci penso mi prudono le mani. Ma come vi permettete? Mesi, anni di lavoro per costruire delle difese per voi e voi soltanto, e come ringraziamento date fuoco alle mie opere?! Fortunatamente sono eccezionale in tutto ciò che faccio e quindi spesso e volentieri i vostri tentativi sono vani e ridicoli, ma a volte chiedete l'aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta per riuscire nell'intento. Spendete dei soldi per distruggere quello che io costruisco gratis per voi! Tutto questo, ve lo devo dire, mi manda fuori di testa. Sono qui per chiedervi con tutta la calma del mondo di smetterla. E non lo dico per me, dall'alto della mia smisurata generosità io lo dico per voi: non volete vedermi arrabbiata. Vi addentrate nella mia ombra per abbattermi e dare luce a ciò che il sole non dovrebbe vederlo mai? Io abbatterò voi. Sono capace di farvi letteralmente cadere ai miei piedi, posso farvi svenire, indurvi attacchi di panico, vi farò pentire di essere nati se vi metterete contro di me. Chiedetelo a LOH. Sta cercando di togliere il tappeto che ho tessuto in tanti anni per nascondere tutto lo schifo che c'è in lei. Ho fatto finta di niente tante volte, ma l'altro giorno è andata troppo oltre. Si è aperta troppo. Dovevate vederla: ha iniziato a sudare come mai prima di allora, era pallida, poi paonazza, poi pallida di nuovo, le formicolava tutto il corpo, ha iniziato ad avere la tachicardia, a non credere più nemmeno lei a quello che diceva. L'ho resa ridicola davanti ai suoi stessi occhi, si è resa ridicola. Penosa. Ma cosa voleva fare? Pensa davvero di valere qualcosa? Pensa davvero di meritarsi qualcosa? Dovrebbe ringraziarmi invece di combattermi, le ho ricordato una volta di più qual è il suo posto. 
Sono pronta a ridimensionare ciascuno di voi, a scatenare la mia ira su ognuno di voi. Visto che sono buona vi scrivo per avvisarvi in anticipo, così che possiate cambiare idea e non mettervi contro di me.
In bocca al lupo per la vostra lotta contro i mulini a vento.
Non vincerete mai contro di me, contro voi stessi.
Resistenza.